Oracle chiude il quarto trimestre sopra le attese e manda un segnale positivo ai mercati. I risultati dell'azienda californiana di software, che nel periodo chiuso il 31 maggio ha riportato un utile di 46 centesimi per azione contro i 44 previsti dagli analisti, sono infatti, secondo il presidente della compagnia Safra Catz, «un segnale che il peggio è passato».
Il gruppo, nonostante le buone prospettive, ha scontato comunque un quarto trimestre segnato dalla difficile congiuntura: nel periodo l'utile netto è sceso del 7% a 1,89 miliardi di dollari, mentre i ricavi sono diminuiti del 5% a 6,9 miliardi. Il margine operativo si è attestato invece al 51% in salita del 2,4% rispetto all'anno precedente. Il gruppo, a causa della sua sua presenza globale, ha scontato soprattutto l'indebolimento delle valute estere rispetto al dollaro. Migliori i risultati se si guarda a tutto l'esercizio nel suo complesso: nei 12 mesi l'utile netto è salito infatti dell'1% a quota 5,6 miliardi di dollari, mentre il fatturato è aumentato del 4% a quota 23 miliardi. La reazione di Borsa, ieri a Wall Street è stata molto positiva: sul parterre sono state bene accolte infatti le parole del presidente della società che ha annunciato buone prospettive per il futuro: «I nostri clienti - ha dichiarato Safra Catz - hanno capito che gli affari devono continuare». Il titolo continua a mostrare un buon andamento da inizio anno, con una crescita di circa il 20% contro il +14% messo a segno dal Nasdaq.
Quanto agli scenari futuri, gli analisti parlano, per il trimestre che si concluderà il 31 agosto, di un utile pari a 30 centesimi ad azione, un dato che però non comprende l'impatto dell'acquisizione di Sun Microsytem annunciata ad aprile per 5,6 miliardi di dollari. Su questo capitolo, visto il processo di consolidamento in atto nel settore tecnologico, alcuni analisti hanno espresso dubbi, ritenendo che il margine di profitto di Oracle non sia sostenibile e che siano ancora inespressi i rischi dell'integrazione con Sun. La società comunque non sembra interessata per il momento a cambiare la strategia che l'ha fatta crescere negli ultimi anni: dal 2005 infatti Oracle ha comprato più di 50 aziende, spostando il proprio baricentro dai software per database verso un'ampia gamma di programmi per il segmento business.